A SpazioCima “l’arte è donna”. In mostra le porcellane di Yuriko Damiani e le pitture di Giusy Lauriola
Da giovedì 8 marzo sino a giovedì 22 marzo una mostra che omaggia non soltanto la cultura del Sol Levante, ma anche la donna e il suo mondo fatto di bellezza, delicatezza e, al contempo, carattere ROMA - Giovedì 8 marzo alle ore 18.30 inaugura la mostra “Gold Affaire – un ponte indissolubile tra Oriente e Occidente” di Yuriko Damiani. L’artista, nata a Roma nel 1972, è figlia d’arte. La madre giapponese è pittrice ed insegnante di decorazione su porcellana, il padre italiano, è invece un profondo conoscitore della cultura del Sol Levante. Curata e organizzata da Roberta Cima, l’esposizione omaggia, oltre alla cultura del Sol Levante, anche la donna e il suo mondo. Ispirazione per l’arte di Yuriko è un'antica favola giapponese dal titolo ”La gratitudine della Gru”, in cui si narra di una gru che si trasforma in fanciulla per poi ritrasformarsi nell'affascinante volatile. Si narra di trasformazione, di quel cambiamento che è nella natura dell'essere umano senza mai però dimenticare le proprie radici ma senza neanche rimanere ancorati ad esse. Così come si trasforma la bianca porcellana nelle mani dell'artista perché l'arte è trasformazione per antonomasia. Figure argentate che escono fuori dal caratteristico oro antico utilizzato. La porcellana viene decorata con polvere di oro antico su fondo oro metallizzato o su fondo nero. L’oro antico, importato direttamente dal Giappone, è molto resistente ed è ruvido al tatto, quindi più caldo. Un’altra sua peculiarità è data dal fatto di assorbire la luce anziché rifletterla, come accadeva nell’antichità. Tutte le opere d’arte in mostra ripropongono le atmosfere e i simboli caratteristici della tradizione giapponese. Piatti, vasi e centrotavola, infatti, sono dipinti con fiori, draghi, farfalle, e altre immagini tipicamente nipponiche Presso la galleria prosegue inoltre, sino a giovedì 22 marzo, anche la personale di Giusy Lauriola "Iosepha”. In mostra circa cinquanta opere realizzate in acrilici e resina su tela di vari formati. “Iosepha – spiega l’artista - era il nome che le dava la sua professoressa di latino alla medie, una nuova se, nascosta in attesa di uscire insieme a tutte le donne che ha conosciuto nel tempo o alla donna che vorrebbe essere”. Attraverso le pennellate nitide e decise, i colori sfocati a volte surreali, i soggetti realistici ma mai definiti, le opere di Giusy trasportano l’osservatore in un altro mondo. Quello fatto di sogni e di incertezze, di desideri e di energie. Con un occhio attento allo stile e alla moda, e con una forte prevalenza di soggetti femminili da cui sembra definirsi anche carattere e vita. Donne sognate, come angeli scesi in terra, che non volano più, ma che racchiudono comunque un’area magnifica e magnificente. Donne che conoscono il Tempo e ne sono custodi, che conoscono l’Amore e che si amano. Vademecum “Gold Affaire – un ponte indissolubile tra Oriente e Occidente” di Yuriko DamianiSpazioCima Via Ombrone, 9 Romainfo@spaziocima.itwww.spaziocima.ittel. +39 06 85302973+ 39 342 9923606 ...